venerdì 19 settembre 2008

Un Saluto




Giovedì è stata una giornata assolutamente caotica. Alle 4 mi sono alzata, come oramai succede da molto tempo, ho ripassato la teoria per scuola guida e ben sette ore dopo ho fatto la prova d'esame, che poi ho passato! Non mi voglio soffermare a descrivere il battito cardiaco accellerato o il freddo che ho patito in quella sala d'attesa: non è questo che ha reso questa giornata totalmente diversa!


Se sono qui, alle 6 di mattina, a scrivere un nuovo pezzettino di parole confuse, il merito non è certo di un esame banale. Arrivo subito al dunque!
Due sere fà improvvisamente un amico di mia madre se n'è andato: senza dire nulla, in silenzio e senza troppa confusione ha lasciato la sua famiglia in meno di un'ora. Non credo di poter neanche lontanamente immaginare il dolore di quella signora che praticamente non conosco, e spero sinceramente di non doverlo mai affrontare. Ho visto quel signore solo una volta e mi è bastata per ricordarlo adesso con piacere: un' altra persona che avrebbe potuto dare ancora tanto, di valore, che lascia un mondo che di lui proprio aveva bisogno. Un italiano che parlasse così bene il tedesco non lo avevo mai visto!!
Tutto questo in ricordo a tutte le persone che ho conosciuto e che adesso non ci sono più, a quelle a cui ho voluto bene e a quelle che avevo appena imparato ad apprezzare: grazie per i momenti che ci avete donato, grazie per avere incrociato il nostro cammino!
Questo solo ci tenevo a dire perchè l'accaduto mi ha spinto a riflettere molto...riflessioni che poi esporrò un giorno se ne avrò voglia!

A voi, che ricorderemo sempre... in un prato verde di montagna, nel più profondo del mare, nell'alto dei cieli dove tranquilla e serena si annida la vita!

mercoledì 10 settembre 2008

Sfide a colpo di libro

Verrebbe facile chiedersi che cosa possa significare una pila di libri ammonticchiata su una scrivania e poi fotografata! No spiacente, non sono pazza. Si tratta di una sfida piacevole ed appassionante: poesia dorsale! La poesia dorsale consiste semplicemente nello scrivere poesie utilizzando i soli titoli dei libri; nè articoli, nè parole inserite dal poeta in questione sono ammesse. E' consentito solo l'uso della punteggiatura a nostro piacimento. Questo strano modo di esprimere me stessa mi ha davvero entusiasmata e non ho potuto resistere...dovevo partecipare ad ogni costo! E' stato difficilissimo trovare i libri giusti che riuscissero a dare un senso logico a ciò che realmente volevo esprimere...ma in ogni caso mi ha divertita parecchio. Era davvero una scena buffissima vedere una ragazza alle 5 di mattina piegata tra gli scaffali della scrivania alla ricerca dell'ispirazione....imperdibile, peccato non essere riusciti ad immortalarmi!

Ero appena stata lasciata e si deve quindi perdonare il tema abbastanza sfruttato: l'abbandono! In ogni caso, bella o brutta, concepibile o meno, interessante o non...questo è il frutto finale del mio lavoro; anche se devo dire che non ho potuto mettere alcuni libri che durante il precedente trasloco sono andati perduti. Un peccato perchè la strofa "Sulla strada Piccole donne crescono, donne che pensano troppo..", proprio rispecchia ciò che sono e sento! Sarà per una prossima interessantissima sfida!

Questi sono gli autori grazie ai quali ho composto questa invidiabile pietra miliare della letteratura di ogni tempo;P: tribù Apache, McCarthy, Musatti, De Luca, Bocca, Adichie, Hornby, Monda, Coetzee, Maurensing, Baudelaire, Van Gestel, Cornwell, Sciascia.
Quando il Coyote parlava alla luna:
Il buio fuori, Chi ha paura del lupo cattivo?
Tu, mio Piccolo Cesare
Metà di un sole giallo,Un ragazzo
Figlio di Dio
Tu, credi?
Vergogna, Tutto per una ragazza
Venere lesa
Trauma, Febbre a 90°
Il mio cuore messo a nudo, Come neve al sole!
Quel che rimane: Una storia semplice!

sabato 6 settembre 2008

The Power of the Dream


...There’s so much strength in all of us
Every woman child and man
!

It’s the moment that you think you can’t !
You’ll discover that you can!
...The power of the dream !
The faith in things unseen !
The courage to embrace your fear !
No matter where you are
To reach for your own star... To realize the power of the dream...




In molti credo ricorderanno questa magnifica canzone, almeno tutte quelle persone che, nel 1996, assistettero alla bellissima cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Atlanta.
Io ero ancora troppo piccola per poter ricordare i minimi particolari, ma so che non ho mai smesso di ascoltare questa canzone, concedendomi ogni volta un piccolo sogno ad occhi aperti: la carica che mi sanno dare le parole del testo unite alla voce incredibile di Celine Dion non riesce a darmela altro al mondo!
A quel tempo il mio unico sogno era partecipare alle Olimpiadi del 2008: ero sicura che niente mi avrebbe fermata; sulle ali dell'euforia infantile ero pronta a dimostrare al mondo tutto quello che sapevo fare (allora in effetti ancora molto poco).

Le Olimpiadi sono passate e quel sogno non è purtroppo ancora divenuto realtà! La cosa più brutta? Se pochi anni fa serbavo ancora nel cuore delle speranze di riuscire un giorno nella mia impresa...esse piano piano stanno scomparendo! Sempre si dice: "Stai crescendo, comincia a guardarti intorno: è questa la realtà".
Io sono una di quelle persone che ama sognare; tante volte, forse anche troppe, mi chiudo nei miei sogni solo perchè so che quelli non mi tradiranno ami e poi mai. Forse è vero: sognare troppo non aiuta!
Comunque continuo a sostenere che anche smettere di farlo e chiudersi nella razionalità può essere un comportamente nocivo, a lungo andare. Magari una sana via di mezzo sarebbe l'ideale: in medio stat virtus!
Che buffo. Tanto ho parlato e non ho accennato nemmeno al mio sport, alla passione che da tutta una vita mi accompagna: l'equitazione.
Generalmente quando si comincia a parlare di cavalli automaticamente si comincia a storcere il naso: Chissà perchè?
Purtroppo conosco fin troppo bene le motivazioni di questi pregiudizi. E' da un bel pò che vivo a contatto con questi animali 365 giorni l'anno e posso quindi affermare di avere imparato, almeno un pochino, come gira questo mondo fatto di competizione, apparenza e molta poca passione! Non credo di avere niente in meno rispetto a molti ragazzi che, scelte altre strade, oggi si ritrovano a competere a livelli senza ombra di dubbio superiori ai miei; forse solo una cosa ci distingue: il loro spiccato senso di agonismo che, al contrario, manca del tutto in me! Mi si creda sulla parola: se da queste righe dovesse trapelare un senso di invidia allora potrei dichiarare in quel caso di non essere riuscita ad esprimermi nel modo giusto; tutto volevo cercare di esprimere tranne che questo.
Fin da bambina ho sempre visto i cavalli come un rifugio ai miei problemi; amavo la loro onestà: che altro potevano fare se non seguire il loro istinto di prede, scappando se mi vedevano come pericolo, o avvicinandosi a me se sentivano di potersi fidare. Questa sincerità l'ho cercata anche nelle persone e devo dire con dispiacere di non essere riuscita sempre a trovarla...perfino in me stessa. Forse perchè è, in fondo, nella natura dell'uomo indossare sempre delle maschere, compiacere, sorridere anche quando proprio sarebbe l'ultima cosa che vorrebbe fare..non so
All'età di undici anni, dopo che già era passato molto tempo da quando per la prima volta misi piede in una staffa, ho cominciato le mie prime esperienze agonistiche e da quel momento è nata la mia passione per la disciplina di Completo-Cross Country. Adoravo galloppare sul mio cavallo per delle ore, mi faceva sentire libera e perfettamente in armonia con ciò che mi circondava: so che sembra un pò troppo romantico ma è l'unico modo per esprimere ciò che ancora adesso riesco a provare grazie a questi animali.
La mia attività agonistica procedeva ma dei problemi con il mio istruttore (chiamiamola incompatibilità di carattere) l'hanno bruscamente interrotta. La situazione era insopportabile e io ero ancora troppo piccola per riuscire a gestirla: l'unica soluzione è stata quella di prendere il mio cavallo e cambiare circolo, dovendo rinunciare così al Completo. Solo in seguito questa si sarebbe rivelata la decisione più sbagliata..o forse solo la più difficile: rimaneva comunque quella necessaria.
Mi sono dedicata di lì in avanti al Salto Ostacoli. E da due anni a questa parte la mia vita agonistica è consistita in questo: maneggio, maneggio, campi prova, gara e...ancora maneggio!
Mi manca l'aria aperta! Nel tempo mi sono accorta di essere cambiata, in peggio: l'abitudine di vedere i cavalli come macchine ha preso anche me...e non lo posso sopportare. La mia ultima decisione è stata proprio quella di lasciare il mondo dell'agonismo che mi ha intossicata; in fondo mi sono accorta che per molti cavalieri il fine ultimo non è la comunione con il proprio cavallo, per quella non c'è tempo: l'importante è vincere.
Non voglio finire a discutere se sia giusto o meno questo modo di pensare: non è questo il mio intento.
Il mio più grande desiderio è solo tornare a vivere la mia passione come prima, riuscendo magari a trasmetterla a qualcuno. Una passione per niente comune, molto costosa, ma che ti sa donare momenti indimenticabili.
Vorrei tanto riuscire a dare alla mia generazione e a quelle del futuro nuovi ideali, tra i quali esistano quelli di umiltà, accontentarsi delle più piccole cose, tenacia e rispetto...dialogo.
Quando tu imponi qualcosa al tuo animale in modo dispotico e arrogante...quel rispetto e quel dialogo vengono meno! Questo voglio fare capire: l'equitazione non è un mondo di balordi spendaccioni; è un mondo di parole sussurrate tra animale e uomo, una magnifica esperienza. Ci tengo a che i ragazzi, un giorno, avvicinandosi a questo sport pensino a quello che ho appena detto invece che a vincere trofei!! Credo sia importante.
Poi la competizione verrà di conseguenza. Forse dal discorso che ho fatto potrebbe sembrare che io non la ritenga importante e utile: non è così. E' semplicemente che col tempo sono arrivata a detestarla; è per questo che, in merito, il mio giudizio è di parte! Anzi (allora cerco di addolcire i termini) è importante gareggiare: è un modo come un altro per mettersi alla prova. Ricordate però che solo quando riuscirete a dialogare con il vostro cavallo avrete la certezza di potervi portare a casa una medaglia...e allora vi si apriranno grandi portoni!
Ho detto tutto questo perchè ho solo un pochetto il dente avvelenato e un gran bisogno di sfogarmi. Il mio consiglio: si viva la passione, invece che comprarla! (A buon intenditore) Io continuerò sempre a dire la mia ed i miei tentativi di cambiare questo mondo non finiranno...se qualcuno volesse però dare una mano è ben accetto!
Bene, anche per oggi mi sono sfogata! Credo proprio che andrò dalla mia cavalla...

giovedì 4 settembre 2008

Piccola Stella senza Cielo



E' bello poter finalmente accendere il computer ed aspettare di raggiungere questo mio posticino: un piccolo spazio dove non posso essere altro se non me stessa. Lascio allora centinaia e centinaia di pagine scolorite che, da un pò di tempo a questa parte sono state le mie più care amiche, e comincio qui una nuova lunga avventura.
E' settembre: come da due mesi a questa parte non smetto di sudare sporcando pile intere di magliette, il caldo regna ancora sovrano!

Tra pochi giorni inizia la scuola, il tormento di nove lunghi mesi che scorrono lenti ma inesorabili verso un esame che mi terrorizza: la maturità. E poi? Dopo che cosa c'è? Un lavoro? Una casa? L'amore? Bambini? Questo è ciò che mi spaventa davvero, e che credo sia un pò il pensiero fisso di tutti: un dopo che non conosci e che ti può riservare grandi sorprese o tristi rimpianti. In pratica sai da dove parti ma non sai dove devi andare; è un pò come partire per un lungo viaggio, dal quale non puoi tornare indietro, senza tappe e cartine stradali, sola e senza soldi, armata unicamente delle esperienze passate e dei tuoi ricordi che saranno gli unici compagni di viaggio. Un pò inquietante come prospettiva!?
Sono una di quelle persone che hanno momenti di sconforto più totale alternati a momenti di forza sovrumana: sono un gemelli. Lunatica in ogni più piccola sfaccettatura della mia vita.
Questa prospettiva di vita nasce proprio da una fase di pessimismo cosmico, come mi piace chiamare queste mie situazioni di avaria.
Poi come il susseguirsi delle stagioni, anche il mio carattere muta pian piano convinzioni: ritorno in me, quella ragazza forte e coraggiosa che amo tanto e so che niente mi può fermare. Finalmente riesco a decidere. Ora, non che io sia una matta squilibrata, ho solo bisogno ogni tanto di piangermi un pò addosso così da ritemprami per una nuova sfida. Quelli che ho appena trascorso sono stati anni veramente duri che, ad ogni modo, mi hanno insegnato parecchio e mi hanno permesso di conoscermi a fondo; ho finalmente aperto gli occhi su me stessa e su quella parte di me che, senza volerlo, ho sempre velatamente nascosto a me ed agli altri. Come ognuno di noi: piano piano sono cresciuta. Se poi penso che sono solo all'inizio, se penso che ci sono ancora tante cose che voglio e devo conoscere..allora comincia a venirmi davvero mal di testa! Dovrò stare male anocora? Piangere fiumi di lacrime colpevoli a volte, innocenti altre? Ebbene sì!!
Adesso a parlare è finalmente una persona più razionale e soprattutto ottimista: una tosta, secondo il gergo moderno! Ho chiara la mia strada e so che, visto che ho lottato fino ad ora per questo mio sogno( che inseguo da tutta una vita seppur breve essa sia), continuerò a farlo. Dove arriverò, e se arriverò, non me lo anticipa nessuno. Ma se non provi rimarrai con il dubbio che ce l'avresti fatta: odio i rimpianti.
E allora sono qui, a parlare di un niente o di un tutto, a scribacchiare parole per alcuni incomprensibili: ma per questo non mi sentirò giudicata! Bene, mi sto cominciando a sentire proprio a casa mia: sento attorno a me quell'atmosfera che mi dà serenità!
Io, piccola stella senza cielo, ho trovato un posto tutto mio che piano piano assumerà tutta un'altra sfumatura: allegria!